I Negazionisti sono quanto di più deleterio si possa incontrare sulla propria strada. Sono negazionisti coloro che negano l’Olocausto, sono negazionisti quelli che non credono all’esistenza dei Gulag nella vecchia Unione Sovietica, sono negazionisti i personaggi che gravitano intorno al mondo Milan ed alla dirigenza stessa.
Il Negazionista è deleterio perché negando l’avvenimento o il problema non cerca nè ha bisogno di una soluzione.
Dopo la prestazione, mediocre, di ieri contro la Juve alcuni di questi vagheggiavano di un Milan che in fin dei conti fino ad un quarto d’ora dalla fine era ancora sull’uno a uno.
Negano che il Milan aveva fatto un gol su tiro sbagliato divenuto assist involontario per Muntari e che il 3-2 era arrivato su un autogol casuale.
Negano che le critiche che in queste ore piovono sul Milan e sulla sua conduzione tecnica derivino non già dalla sola partita di ieri, ma dal fatto che anche quest’anno il Milan dopo 7 giornate ha accumulato 13 punti di distacco dalla prima ed 11 dalle seconde. Di fatto il campionato è finito prima di iniziare.
Negano che ci sia un problema difensivo visto che alla settima il Milan ha subito 13 gol, media gara a partita 1,86 proiezione di fine campionato 71 gol subiti.
Negano che la squadra ed il tecnico siano mediocri ricordando che molte gare sono state decise da regali della squadra e di qualche elemento in particolare. La cosa sarebbe credibile se episodica, se perpetrata nel tempo ne denota l’assoluta inefficienza tecnica, tattica e psicologica.
Negano che ci sia un problema fisico visti gli innumerevoli infortuni muscolari.
Negano che la filosofia che sembrava essere stata intrapresa lo scorso anno, con il ringiovanimento della rosa, è stata già di fatto abbandonata vista la sessione estiva di mercato che ha portato, senza un progetto tecnico seriamente elaborato, all’acquisizione di Coppola (cavallo di ritorno) 35 anni, Kakà (cavallo di ritorno) 31 anni, Birsa 27 anni, Silvestre 29 anni, e ,dulcis in fundo la grande scelta tecnica del Mister venuta fuori da una delle sedute spiritiche di Arcore, il mesciato brianzolo Alessandro Matri 29 anni. Gli ultimi due per togliere dal libro paga di Inter e Juve due mezze tacche. In controtendenza Poli e Saponara, se mai lo vedremo. L’ultimo comunque residuo delle vaghe idee dello scorso anno.
Negano che il Milan abbia un portiere vecchio, poco reattivo ed inadeguato al ruolo che sciaguratamente gli è stato affidato.
Negano che 6 dei 12 gol fatti siano stati fatti nella disperazione dei recuperi della gare a partite già compromesse definitivamente o quasi.
Negano che tra Verona, Bologna e Juventus, pur in vantaggio, non si sia stati in grado di mantenere un solo risultato.
Negano la sindrome di Beckenbauer che colpisce da sempre i due centrali di difesa del Milan, Mexes e Zapata. Per i meno informati dicesi sindrome di Beckenbauer quella patologia che colpisce il mediocre difensore centrale di una squadra di calcio il quale, credendosi il grande libero tedesco degli anni 70, gioca con sufficienza e pretende di uscire, con la medesima sufficienza, in disimpegno dalla propria area di rigore. Esempio tipico in tal senso i due sciagurati appoggi di Zapata in occasione del primo e del secondo gol della Juve.
Negano che Matri sia uno degli acquisti più sciagurati della storia rossonera. I ben informati giustificano questa topica della dirigenza e del suo allenatore con l’assenza di Pazzini. Ora 11 milioni per una società che non ha più neanche gli occhi per piangere per sostituire un ottimo centravanti come il Pazzo per due mesi mi pare troppo. Anche perchè non so cosa avrebbe potuto far meno Petagna rispetto a quello che ha fatto Matri.
Negano che Matri sia uno dei prodotti del vivaio dato per quattro euro al Cagliari per fare la colletta per Ronaldinho e ricomperato 5 anni dopo ad una cifra folle.
Negano che Matri è stato follemente pagato quanto Tevez o Ljajić e guadagna poco meno del primo e più del secondo.
Negano che per quanto scarso, il Milan è stato messo sotto sul piano del gioco da PSV Eindhoven e Ajax che hanno due squadre che hanno schierato il 90% di giocatori che in Italia, colpevolmente per tutto il nostro calcio sia chiaro, parteciperebbero al campionato Primavera.
Negano che il Milan da 4 anni non ha uno straccio di gioco.
Negano che bisognerebbe avere un allenatore, visto che, pur avendo una squadra non trascendentale, ma non certo peggiore di Verona, Fiorentina, Inter e via discorrendo, che però uno straccio di idea di calcio pure lo hanno.
Negano tutto. E negando non si può risolvere.
I negazionisti sono di gran lunga peggio dei disfattisti.