Sono state rese note le candidature per le prossime politiche di febbraio. Più che di candidature trattasi di nomine. La legge elettorale è questa, e in questa Italia cialtrona nessuno è il padre di questa vergogna e nessuno dei comitati d’affari, qualcuno si ostina ancora a chiamarli partiti, che ammorbano la vita amministrativa italiana ha fatto sì che potesse essere cambiata.
Eppure in pochi giorni il governo del banchiere Monti è riuscito a far passare e deglutire agli italiani nell’ordine:
la assassina riforma delle pensioni;
a dimenticarsi degli esodati dei quali a tutt’oggi non si è in grado di sapere l’esatto numero;
ad applicare l’IMU alla prima casa spacciandola come eredità negativa del comunque negativissimo governo precedente;
e decretare tutte le misure che hanno trascinato l’Italia nella avvilente situazione odierna.
La legge elettorale no. Per quella non si è trovato nè il tempo, nè l’accordo. Verrebbe da chiedersi come mai, ma il gentile lettore saprà darsi da solo una risposta.
Dunque tra i nominati, come ad ogni tornata elettorale, ci sono degli ischitani. Avranno più o meno chances di sedere in parlamento a seconda della loro posizione nel listino e in relazione al successo del proprio schieramento.
Si pone la questione per noi isolani di sperare che un nostro concittadino arrivi in parlamento per poter meglio perorare gli interessi della nostra comunità. E’ una storia vecchia il cui dibattito risale alle candidature ed ai relativi successi di Enzo Mazzella e Franco Iacono alla Regione.
Oggi è stato nominato in quota PDL, con discrete possibilità di successo vista la posizione il lista, l’ex sindaco di Lacco Ameno autore della fantastica idea, di concerto con il suo sodale Giosi Ferrandino, PD ex Forza Italia, che si chiama “Caularore”. Una brodaglia affaristica e nauseabonda che sta di fatto depauperando definitivamente la nostra comunità. Di questo “Caularone”, ma in posizione defilata nella lista PD per cui con meno possibilità di vittoria, fa parte Enzo Ferrandino, diretta promanazione del Sindaco Giosi impossibilitato a candidarsi, non volendosi privare anzitempo della carica di Sindaco. Purtroppo per noi. Onesto amministratore ischitano, Enzo è, ahimè, complice di questa mannaia che si abbattuta sull’isola, non avendo recitato la parte che da lui ci si sarebbe aspettata quando lo scempio del patto PDL-PD stava iniziando il suo malefico percorso.
Solo questo basterebbe per augurarsi la sconfitta di entrambi. Ma andiamo anche nel merito delle questioni.
Ischia ha già avuto un suo rappresentante in Parlamento. Il Senatore Salvatore Lauro.
Domanda: Qualcuno degli elettori ricorda qualche provvedimento o qualche azione concreta in favore della comunità che lo ha eletto? Io no. I problemi che avevamo all’atto della sua elezione sono rimati tali e quali senza colpo ferire.
Il nominato De Siano, anch’egli ha avuto l’onore di essere Deputato per un giorno. Una votazione per fare da stampella al traballante governo Berlusconi. In pratica quello che ad Arcore, il capo del PDL dice dei fiancheggiatori delle liste di sinistra: l’utile idiota. Ma questa è un’altra storia.
Dunque fatta salva l’unica giornata di presenza parlamentare De Siano è un nome nuovo per Montecitorio
Mi si potrebbe, quindi, controbattere che oggi i candidati sono diversi. E che se il Senatore Lauro non ha perorato con forza le istanze isolane non è detto che non lo facciano gli attuali nominati.
Mi risulta che il coautore del “Caularone”, De Siano, sia consigliere regionale. Gli ischitani lo hanno, con la stessa dabbenaggine, eletto per le stesse motivazioni: un ischitano in Regione avrebbe portato gli interessi della nostra comunità all’attenzione della platea regionale.
Ebbene in due anni di presenza sua a Palazzo Santa Lucia la nostra isola ha visto distrutti del tutto o quasi i trasporti marittimi per gli isolani ed aumentati a dismisura quelli per i turisti con penalizzazioni gravissime per il settore già in forte crisi.
Subito dopo ne è seguita la distruzione, senza alcun tipo di protesta nè, figuriamoci, di proposta, del trasporto pubblico terrestre, vedi sfascio dell’EAVBUS.
Non contento di questo l’isola ha visto chiudersi il Tribunale ed il Pronto Soccorso di San Giovan Giuseppe. Non si ricorda del nostro esimio rappresentante un solo intervento concreto teso a far valere i diritti di una comunità oramai boccheggiante. So per certo che l’esimio ribadirebbe che tutto questo proviene da provvedimenti di cui non ha competenza. Se fosse vero non si vede quindi quale sia la motivazione per la quale gli ischitani lo abbiano votato.
Aggiungo però, che il tandem Giosi Ferrandino-Domenico De Siano, dimenticavo che il primo siede nel parlamentino provinciale con la stessa capacità di intervento e di proposizione di De Siano, cioè ZERO, avrebbero avuto competenze per sbloccare e portare a termine l’unica grande opera cantierata negli ultimi 30 anni e di vitale per l’isola: il depuratore di San Pietro.
Ebbene, all’ingresso del Cantiere, un comico cartello recita: Conclusione lavori 31.12.2009. C’è letteralmente da piangere.
Il depuratore a più di tre anni dalla presunta conclusione lavori è in uno avanzato stato di decomposizione, senza che nessuno se ne occupi e con lo scempio della spiaggia invasa da una colata di cemento realizzata per l’attracco delle navi per i materiali di risulta. Le navi non attraccano più, il depuratore è una carcassa inoperosa e non si è provveduto nemmeno a rimuovere quella disgustosa colata che aggiunge bruttura ad inefficienza.
Il comune principale dell’isola, capeggiato dall’ineffabile Giosi, coadiuvato da mestieranti affaristi e reclamizzato da interessati megafoni annega letteralmente alla minima pioggia. Di queste ore è l’inizio della sperimentazione di un nuovo piano traffico che, unito alle piogge di ieri, ha paralizzato l’intero comune. Nel frattempo non si riesce nemmeno a far defluire l’acqua piovana che rende il Liceo un acquapark.
Negli anni di presenza in Regione e Provincia i due nostri rappresentanti non sono riusciti a dirottare un Euro che uno in investimenti pubblicitari e di rilancio d’immagine della nostra isola. A parte le passerelle, costose ed infruttuose alle fiere di Milano e di Berlino, non un incontro con i gestori dell’Aereoporto di Napoli per sollecitare l’aumento dei voli su Napoli, non un provvedimento per migliorare i transfer, non uno per migliorare gli arenili, in pratica lo zero più assoluto in un momento di ristagno del turismo.
Con queste credenziali e con una faccia tosta, questa sì degna di primato mondiale, i nostri nominati direttamente o attraverso le loro promanazioni, bussano a distanza di 8 mesi ancora alle porte degli ischitani chiedendone il consenso.
Sulla base di quanto detto e che è sotto gli occhi di tutti mi auguro onestamente che almeno stavolta la popolazione in massa decida di non votare stante lo scempio che pervade l’isola e l’Italia.
Mi sono riservato un ultimo pensiero per la candidatura di Domenico Savio.
Nulla mi accomuna alla sua fideistica ideologia, ma reputo che sul piano dell’impegno sociale, della coerenza, della dirittura morale e dell’amore per la nostra isola nessuno possa nutrire dubbi. La sua, viste le forze in campo e le logiche di voto, potrà essere molto probabilmente solo una testimonianza di impegno e di senso civico.
Ed ecco che se proprio dovessi spendere una parola la spendere per questo Galantuomo.
Tutto il resto è noia, maledetta noia…
Purtroppo dopo la noia all’isola e agli isolani resterà solo il degrado, maledetto degrado!
Un degrado le cui colpe principali vanno ascritte a tutti noi che abbiamo dato per decenni il consenso in base a logiche personalistiche e clientelari. Oggi il prezzo che paghiamo è altissimo, resta solo la speranza che finalmente inizi un risveglio. Questo risveglio, mi pare evidente, non può passare attraverso il voto a questi figuri.