In perfetto stile Berlusconiano viene recapitata, in queste ore, presso le abitazioni private e gli esercizi commerciali una divertente pubblicazione propagandistica dell’uscente sindaco di Ischia Porto.
Lo stile è quello delle origini “ForzaItaliote” dal quale proviene il nostro, e che ne fa uno dei grandi fuoriclasse della nostra Patria in quello che è diventato lo sport nazionale più popolare:
Il salto della quaglia.
Dovesse diventare sport olimpico l’Italia tornerebbe immediatamente ad essere una grande potenza sportiva come lo fu in passato.
Dell’opuscolo che mi è capitato di avere tra le mani colpisce l’impudenza con la quale vengono scelte foto e presunti obiettivi raggiunti dalla uscente, speriamo definitivamente, amministrazione.
Il primo è la foto della vecchia cara Piazzetta.
Viene mostrata dall’alto, tutta addobbata, evidentemente per qualche manifestazione tanto cara al Re Sole ed alla sua corte.
Non viene fotografata in tutta la sua bruttezza nella quale è stata ridotta per il resto dei giorni quando è completamente vuota e deserta. La piazza d’armi per le grandi adunate, in stile ventennio, ha preso posto della caratteristica ed unica piazzetta della nostra gioventù. Un sostenitore molto vicino all’uscente mi ha catechizzato nei giorni scorsi ricordandomi come la Piazzetta prima dell’intervento fosse dissestata e sporca. Devo dedurre che piuttosto che fare lavori ordinaria manutenzione e dedicare le risorse spese, nella fattispecie, ad interventi più urgenti, si è preferito demolire e trasformare particolare caratteristico del nostro comune in un anonimo spiazzo da plebisciti.
Vengono poi spacciate per opere straordinarie le innumerevoli aiuole che hanno invaso il nostro territorio e sono quelle le uniche vere note per le quali ricorderemo l’uscente.
Tralasciando tutta la serie fotografica si arriva alla questione del Polifunzionale. Innanzitutto si propaganda un presunto completamento dei lavori con risoluzione definitiva della problematica relativa all’edilizia scolastica. Cosa assolutamente non vera tanto che diverse ali dell’immobile sono ancora in disuso tant’è che il biennio dei Licei risulta ancora essere accampato nel vecchio Scientifico della Lacco Ameno del sodale De Siano, tanto per tornare al salto della quaglia di cui sopra.
L’ipotetico completamento del Polifunzionale è datato, nella propaganda di regime, 2009.
In questa “assordante” campagna elettorale spicca il rumorosissimo silenzio degli alleati dell’uscente. In particolar modo il silenzio delle tanto care figure di Luigi Mattera, Paolo Ferrandino e di coloro che fino a 6 mesi fa erano all’opposizione, se tale si può chiamare.
Avendo anche loro la passione per lo stesso sport dell’uscente oggi ne appoggiano la candidatura a sindaco dopo averlo criticato fino a 6 mesi fa.
Ricordo il discorso, nel 2009, da tribuno retorico fatto in consiglio comunale dal Dott. Luigi Mattera, Neo assessore da gennaio, solo Neo per noi elettori.
Ricordo l’appello all’ischitanità mentre veniva venduto alla provincia l’immobile del polifunzionale.
Ricordo che il Neo denunciava la vendita fatta ad arte dalla amministrazione per coprire i buchi di bilancio da essa creati.
Oggi invece il Neo ed i suoi sodali, passati nell’abbraccio “mortale” dell’uscente, devono essersi convinti della bontà di questa come di tutte le operazione magnificate dalla propaganda. Eppure fino a sei mesi fa cantavano in pubblico ed in privato ogni genere di nefandezze riguardo l’uscente e la sua combriccola.
Non mi meraviglia con quale faccia questi personaggi si stiano presentando sugli usci di casa degli elettori per chiederne il consenso.
La loro faccia è molto somigliante, per non identica, a quella del loro fondoschiena, ma ancora mi stupisce in negativo come gli stessi elettori prestino loro attenzione e diano credito a personaggi che altro non hanno fatto e altro non faranno se non curare ambizioni personali ed interessi dei loro accoliti in barba all’economia e all’occupazione della nostra comunità oramai morente.
Continueranno ad occupare sedie remuneratissime in fantomatici consigli d’amministrazione o in collegi dei Revisori dei Conti. Che parola: Revisori.
Tipo quelli ad esempio, lautamente pagati e con tutte le parcelle regolarmente saldate, dell’Ischia Thermal Center che in questi anni nel mentre “revisionavano” i conti, loro, lo stabilimento falliva, lasciando per strada e senza stipendio decine di lavoratori.
Molti di questi imbelli ancora oggi sono in corsa e si stanno presentando con il viso bonario alle vostre porte. Mi raccomando, cari concittadini, date loro ancora credito. Tanto a breve i vostri conti saranno revisionati come quelli dell’Ischia Thermal Center e di tanti altri carrozzoni parassitari e clientelari che pesano come macigni sullo sviluppo e sull’economia della nostra comunità.
Concludo segnalando gli obiettivi che si pone l’uscente nello sciaguratissimo caso dovesse essere pure rientrante. Tra i tanti immaginifici progetti leggo quello della Depurazione e delle reti fognarie. Sicuramente un obiettivo giusto da perseguire essendo questa una delle massime urgenze.
L’uscente, mistificando come sempre, lo mette tra gli obiettivi di una giunta lungimirante. Peccato che questo sarebbe dovuto essere già un risultato, visto che la data di chiusura dei lavori doveva essere per il 31.12.2006.
Ad oggi non se ne vede nemmeno lontanamente la fine senza dimenticare che però in questi anni abbiamo dovuto subire, senza costrutto a tutt’oggi, lo scempio della spiaggia di San Pietro divenuto per 2 anni lo sbarco per le navi da appoggio ai lavori mai terminati.
Navi che caricavi e scaricavano sulla spiaggia, davanti agli increduli turisti.
Perché poi meravigliarsi della crisi attuale se queste sono le premesse?
Senza contare tutti i veri temi che dovevano essere al centro della amministrazione più che l’Ischia Calcio e la sua campagna tesseramenti, e ben più urgenti delle aiuole.
A partire dal traffico, mai risolto, agli arenili che versano ancora in uno stato di totale degrado ed abbandono e di tutte le problematiche attinenti ai trasporti oramai collassati e con essi collassata qualsiasi tipo di politica turistica.
Ma a chi lo diciamo?
Speriamo in uno scatto estremo d’orgoglio, prima che la barca affondi definitivamente, della nostra comunità.
Ci credo pochissimo però.