“Un lettore nostalgico dei tempi aurei ischitani”, questa la firma che un coraggioso nostro concittadino ha ritenuto dover apporre ad una lettera inviata a “Il Golfo” e che lo stesso quotidiano ha pubblicato il 14 marzo scorso.
La lettera mi ha definitivamente convinto che governare gli ischitani, e proporre per essi un modello di sviluppo serio, non è difficile.
E’ assolutamente inutile.
Alla lettera dell’ignoto la nostra “velina quotidiana” ha ritenuto dover riservare una intera pagina con le foto celebrative, come si faceva nella vecchia URSS, di alcuni dei protagonisti, forse fin dal dopoguerra, della stagione politica ischi tana.
L’estensore, cui va il mio plauso per avermi definitivamente convinto di quale siano le aspettative della nostra gente, in un panegirico celebrativo passa dall’elogio di Enzo Mazzella, fino a quello degli attuali politici, ancora purtroppo tali, Sorrentino, Pinto, Bernardo e Paolo Ferrandino i quali, a detta dello scrivano, sono costretti, si avete letto bene, “costretti loro malgrado”, poverini, “a combattere contro gli appariscenti politici in compagnia di nuovi seguaci con l’inutile puzza sotto il naso”.
Ora io non ho idea di come si possa pensare che questa gente che gozzoviglia, chi più chi meno, da trenta nelle nostre amministrazioni e che ha di fatto portato il nostro territorio e la nostra economia allo stato comatoso nel quale langue, possa anche essere quella che ci tiri fuori dalla secca. Visto che sono “costretti” a fare queste scelte tanto dolorose perché continuano a perpetrare questa loro autoflagellazione e non se ne tornano una volta e per sempre tra le loro ricche mura domestiche? Forse sarà il loro straordinario senso civico cui il lettore fa appello, ricordando, ad esempio, Pinto vicinissimo ai problemi della gioventù, quale? Giovanni Democrazia, detto “Giovanni Sorrentino”…, amico del popolo probabilmente non potrebbe mai distaccasi da questa “amicizia” e quindi persevera ostinatamente.
Poi la perla.
L’aulico ed ignoto scrivano ci dà una chiave di lettura tutta nostrana quando ripercorre la sua vita.
Credetemi, nulla di personale o di offensivo è mia intenzione rivolgere all’ignoto. Ma sentite cosa dice riguardo ai figli.
“Negli anni ottanta parteciparono al concorso per l’assunzione di vigili urbani indetto dal Comune di Ischia. Vinsero i raccomandati. Mi ricordo che in quel periodo venivano a trascorrere le vacanze nel periodo estivo i big dei ministeri della prima repubblica. Ai ministri raccomandavo i miei figli per qualsiasi occupazione. E dovetti dire buona notte al secchio perché le loro intercessioni erano solamente cartacee, per nulla impegnative. Ridicole oserei dire”
Dunque nel mentre ci si rammarica, giustamente, che il concorso dei vigili viene vinto dai “raccomandati”, peraltro in regime del tanto decantato Enzo Mazzella, dall’altro si protesta perché non vanno a buon fine le nostre raccomandazioni fatte ai politici che vengono in vacanza qui.
Come sempre la nostra gente, e questa lettera per certi versi anche tenera ne è la prova, ha la straordinaria capacità di ritenere ingiusto solo quello che non favorisce i nostri personalissimi interessi.
Non è in gioco l’istituto vergognoso della raccomandazione, ma la raccomandazione che non avvantaggia me o un mio caro.
Questo è il “manifesto politico” con il quale le accozzaglie di affaristi in questi giorni cominciano a riavvicinarsi all’elettore, sapendo essere questa la giusta leva per avere il consenso. La possibilità che Ischia si possa risollevare è, di fatto, pari allo zero. Quanti elettori chiederanno di conto, a coloro che continueranno ad occupare con il loro ingombrante sedere gli scranni del consiglio comunale, sui problemi dei trasporti, delle fogne, della sanità pubblica, del quasi totale parassitario apparato burocratico, degli arenili, del traffico e soprattutto dei problemi giganteschi legati alla crisi turistica? La mia risposta è praticamente zero.
Le richieste saranno per un posto pubblico di un parente, di un abuso da sanare, di uno da fare e così via. Temo fortemente che questa logica, tanto agognata da buona parte di noi cittadini, sarà quella che determinerà ancora una volta i nostri destini e che velocemente ci sta portando nel precipizio.
La picchiata in discesa è solo iniziata, l’atterraggio potrebbe essere fragoroso come non mai.
Le valutazioni che ho fatto restano, per me, sempre e comunque valide, mi sorge però un dubbio finale. Ma non è che l’anonimo estensore della pregiatissima missiva potrebbe stare tra i ritratti pubblicati a corredo dell’articolo?
Sarò cattivo, ma si spiegherebbe ulteriormente il perché del tanto spazio che la nostra “velina quotidiana” dedica a questo suo “lettore”.