Bisogna prendere atto che il popolo, sovrano, ha sempre ragione. Ha ragione perché il suo verdetto è insindacabile e soprattutto quando è così unanime, quasi plebiscitario, come quello che abbiamo avuto ad Ischia Porto non resta che prenderne atto e rispettarne la volontà.
Ad Ischia Porto così come a Casamicciola e Lacco Ameno la lunga mano del “Caularone” ha preso possesso del territorio attraverso la legittimazione popolare.
Dopo una campagna elettorale che dire povera di contenuti potrebbe essere elogiativa per i protagonisti ci ritroviamo con le amministrazioni di Barano ed Ischia riconfermate con consensi anche maggiori della tornata precedente e con le affermazioni nei comuni costieri di maggioranze figlie del patto Ferrandino-De Siano.
Ma se è vero, a mio parere, che i contenuti programmatici siano stati del tutto assenti dal dibattito pre-voto su quali basi si è poggiato un consenso tanto largo per l’amministrazione di Ischia Porto?
Come già sottolineato da queste colonne, nelle scorse settimane, il popolo ischitano si è lasciato ancora una volta ammaliare dalle promesse clientelari che vengono elargite in questi frangenti. Perché continuo ostinatamente a chiedermi, se così non fosse, cosa abbia potuto convincere liberamente tanta gente della nostra comunità a riconfermare una tale mistura di interessi.
E’stata premiata la capacità camaleontica degli ex PDL, vedi Luigi Mattera, Paolo Ferrandino, Sandro Iannotta, Gigi Mollo ed accoliti di passare nello schieramento al quale si erano “opposti” per quattro anni e mezzo. E se durante queste settimane non mi è capitato di leggere una che una proposta per l’avvenire del nostro paese che venisse da queste illuminate bocche credo che non si possa pensare altro che ad un voto basato ancora una volta su interessi personalistici che, più che alla prima repubblica, riportano la nostra isola ad una epoca medioevale dalla quale ci illudiamo spesso ci si possa affrancare.
Non posso non ritenere basata su questi disvalori l’affermazione di Giosi Ferrandino se penso ancora alla settimana scorsa quando dopo 5 anni di assenza dalla contrada nella quale abito, Campagnano per intenderci, è venuto a rendere visita agli abitanti della 167.
Ha regalato a costoro, in perfetto stile reale, una serata di musica dopo aver reclutato a suo uso e consumo Ischia Ambiente la quale ha messo a posto, dopo anni di assoluto disinteresse, le aiuole, guarda la coincidenza, delle case popolari. Ha asfaltato una corsia della strada che portava al palchetto.
L’altra era occupata dalle auto parcheggiate per cui si è pensato bene, nell’occasione, di non disturbare la popolazione. Si badi bene è stata asfaltata la strada solo per il percorso che il reuccio e la corte dovevano percorrere, dopo la Madonnina per intenderci a 50 mt dal palco del reuccio, la strada resta piena di buche e nel degrado usuale che la contraddistingue da sempre.
Di programmi e di idee per la comunità neanche a parlarne. Una bella salsiccia, un improbabile concertino e alè ci si rivede fra cinque anni per turlupinare un’altra messe di voti. Ma va bene così.
Se alla gente questo ha fatto piacere, se non ha disgustato l’impiego massiccio di dipendenti comunali, assunti in epoche diverse con privilegi e criteri a tutti conosciuti , nelle liste elettorali, se passare da uno parte all’altra senza ritegno è nota di merito ben venga la riconfermata amministrazione.
A Barano, se possibile, la situazione è ancora più tragica.
Al confermatissimo Paolino Buono, protesi della trentennale cappa di Gaudioso, è bastato continuare a non parlare dei Maronti.
Dove sono oggi gli sdegnati cittadini che nel mese di novembre tanto si adombrarono quando il TG3 nazionale mandò in onda lo scandalo dei liquami sversati in mare ai Maronti e che probabilmente stanno segnando la fine dell’economia baranese. Non mi risulta che sia stato preso alcun provvedimento in materia a tutt’oggi e soprattutto, cosa più triste, gli sdegnati di ieri e sicuramente di domani, oggi hanno ritenuto ancora una volta dover credere alla miopi promesse di questi nostri amministratori riconfermando la fiducia nell’amministrare la cosa pubblica che nella mancanza assoluta di senso di partecipazione e di senso civico, nessuno sente sua.
Certo mentre l’Europa versa in una crisi agghiacciante nella quale i governi vengono rovesciati, vedi Francia e Grecia, Ischia si distingue ancora una volta.
Essa stessa vive la crisi economica più grave dal dopoguerra, aggravatasi in maniera eclatante nell’ultimo quinquennio, guarda caso durante i “governi” Ferrandino-De Siano- Buono, eppure riconferma e addirittura fa aumentare i consensi ai suoi vecchi amministratori.
Evidentemente sono io a vedere una crisi che non esiste e forse a mia insaputa stiamo vivendo un nuovo miracolo economico.
Certo, nel mentre i nostri correvano nelle case degli elettori a bramare un consenso poggiato, per la grande maggioranza, su clientele e favoritismi personali usciva sabato scorso 5 maggio sul Corriere del Mezzogiorno una pagina intera dedicata ad Ischia.
Sarebbe interessante sapere dai nostri eletti come si è risposto in questi anni alle avventure descritte dai poveri disgraziati che, partiti da Roma, pensavano di poter trascorrere il ponte del primo maggio ad Ischia e dopo un’odissea passata tra i porti di Pozzuoli e Napoli parlano dell’impossibilità di raggiungere la nostra isola.
Scusate la pagina non era completamente dedicata all’imbarco per Ischia c’era pure un trafiletto dedicato a Casamicciola. Per la rapina in banca avvenuta il giorno precedente.
Per la rapina della nostra economia prego ripassare a breve tra i banchi dei “nuovi” consessi comunali.
Ah dimenticavo, ad Ischia Giosi Ferrandino ha avuto un candidato avversario. Lo ricordo solo per un pullover arancione che gli cascava sulle spalle.