Da Leonardo 
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Guardavo stancamente la puntata del 17 ottobre 2013, per pochi minuti oramai, del programma che LA7 manda in onda ogni giovedì e che si chiama “Servizio Pubblico”.
Il titolo contiene già dentro di esso una contraddizione enorme. Non si riesce a capire quale servizio pubblico renda al paese questa commedia. Ma diciamo che, rimanendo nella programmazione di una tv privata, altro non è che un semplice tentativo di far abboccare il telespettatore.
Ho iniziato a guardarlo quando il programma era giunto verso la metà del suo copione.
Centro della attenzione era una tale Dragomira Boneva, bulgara, nome d’arte Michelle Bonev. Mai vista nè sentita prima. Pare sia una escort che cerca di fare l’attrice, o il contrario. Anche questo non è chiarissimo.
Ho capito che avesse qualcosa contro il Caimano. L’origine di tutti i mali italiani.
L’ho capito appena dopo la prima frase ascoltata, quando ho visto Santoro Michele e Travaglio Marco rapiti dalle dichiarazioni della signora. Non mi soffermo sulle storie pruriginose raccontate. Non so se vere o false, oggettivamente sono affaracci suoi e dei suoi sodali.
Di certo mi è parso di capire che non ci trovassimo di fronte a Santa Rita da Cascia.
La cosa interessante, invece, è stato l’intervento di Travaglio e del suo sodale Santoro.
Il primo ad un certo punto, nella sua foga fustigatrice, a proposito delle dichiarazioni della pentita del suo passato, la sopra citata Boneva, ha iniziato a denunciare come questo paese sia malato di “berlusconismo” e di tutte le sue derivazioni.
Santoro inveiva: “Dobbiamo sapere a questo punto se tra la Pascale, Dudù e l’ex Premier la relazione sia reale o una ulteriore finzione”, e poi la madre di tutte le dichiarazioni: “in un paese normale questo dovrebbe essere oggetto immediato di chiarimento pubblico”, ha evitato, almeno in questo caso, di chiederne anche la carcerazione nel caso in cui la Pascale non fosse oggetto di vero amore.
Nella pochade compariva di tanto in tanto Belpietro nella parte del difensore e da Venezia la mente superiore, Cacciari. La commedia del giovedì, in pratica. Quella che segue le commedie quotidiane che la televisione italiana tutta intera spaccia per programmi di approfondimento.
A questo punto mi è sorto un dubbio che vorrei chiedere agli esimi conduttori nonché autori.
Ma più espressione del “berlusconismo” di voi chi ci sarebbe?
Eh si, perché mentre non interessa che
l’Alitalia stia per essere svenduta ad una compagnia straniera,
in Campania ci sono decine di morti per cancro dovuto ai rifiuti tossici,
i trasporti terrestri e marini della stessa regione sono collassati,
il comune di Roma e quello di Milano hanno accumulato insieme debiti per 2 miliardi di euro e non si sa come venirne fuori,
il paese non si tiene in piedi ed ha raggiunto i sette milioni di disoccupati,
il governo abbia varato una finanziaria a dir poco vergognosa
e via discorrendo con le migliaia di problematiche e di drammi REALI che l’Italia sta vivendo in questi anni,
ebbene voi, mentre tutto ciò accade, incentrate la puntata di un programma che si chiama “Servizio Pubblico” sulle prostitute, sui festini e sugli amori veri o presunti di un settantasettenne che voi stessi ad ogni piè sospinto dichiarate finito.
Ditemi voi se di fronte a tutto questo non siete i più berlusconiani di tutti?
Dandone il significato spregevole che voi date alla parola.
Cioè falsi moralizzatori che sfruttando la pochezza del nostro paese e profittando di questo ventennale derby tutto italico, tra i pro ed i contro Berlusconi, inscenate una ridicola e stucchevole commedia nel tentativo di fare un minimo di audience per continuare ad arricchire i vostri conti bancari.
Purtroppo come ci sono degli idioti che ancora credono alle promesse che arrivano da Arcore ce ne sono tanti altri che prestano attenzione alle vostre recite.
Lo specchio del paese è, ahimè, questo.
Il berlusconismo vero siete voi: Santoro Michele e Travaglio Marco!
